Il nostro lavoro viene spesso ritenuto solo a favore degli Amministratori di Sostegno o come complemento di una gestione esclusivamente bancaria ed amministrativa. Vediamo come invece si inquadri in modo più ampio la figura del consulente finanziario in una società in costante evoluzione.
Ci sono situazioni familiari che quando si riversano su dei minori, magari accentuate da disabilità o minorazioni, creano a catena delle problematiche relative al sostentamento del soggetto debole.
Tra le più attuali di queste situazioni troviamo:
- La separazione dei genitori
- Le famiglie a geometria variabile
- L’abbandono
- Il disagio familiare
- Eventi che portano ad una limitazione, o perdita, genitoriale
- Affido ed adozione
- Violenze
- Genitorialità instabile o, cosa ancora da considerare fino in fondo, dello stesso sesso
In questi casi il soggetto debole subisce eventi e decisioni di altri attori che in genere provvedono completamente alla sua sussistenza economica ed ai suoi bisogni primari. Diventa molto importante quindi provvedere a porre in essere situazioni di tutela che possano sopperire a queste carenze prima che queste si manifestino e diventino emergenziali.
L’approccio assistenziale naturalmente spetta al professionista ed all’operatore pubblico, ma in genere si tratta di un intervento “post emergenza”.
Mentre per l’operatore finanziario si tratta di un lavoro PREventivo che ponga in essere dei comportamenti, delle “buone pratiche”, molto spesso anche contrattualizzate per renderle più forti legalmente e più responsabilizzanti dal punto di vista morale ed affettivo, che garantiscano il minore da qualsiasi accadimento possa verificarsi prima che questi possa diventare indipendente.
Questa attività educativa preventiva naturalmente viene svolta con metodologia informativa, o al massimo persuasiva. Resta infatti a chi esercita la funzione genitoriale attivarsi concretamente con i metodi più adeguati che segnaleremo a garantire un più agevole superamento delle difficoltà PRIMA che esse vengano a manifestarsi. Importante considerazione va posta ai tempi: bisogna provvedere con congruo anticipo per non trovarsi troppo in prossimità delle necessità e vanificare gli sforzi con somme troppo esigue o azioni legali particolarmente ostili.
Sono molti gli strumenti che possono fornire soluzioni a queste nuove esigenze come ad esempio:
- Fondo Patrimoniale
- Fiduciaria
- Trust
- Atti di Donazione
- Patto di Famiglia
- Gestione Trasferimento di Proprietà
- Contrattualizzazione Assicurativa con particolari caratteristiche
- Accantonamenti Finanziari strutturati
- Conti correnti con particolare destinazione (con intervento o meno del giudice)
- e tutti quei sistemi che vincolano la destinazione di somme e valori a favore del minore impedendone la distrazione.
Non pensiamo che i problemi esposti siano solo di soggetti in difficoltà economica: mi sono trovato in questi 25 anni di attività a gestire separazioni giudizialmente molto cruente, aggressioni dei creditori, dipendenze e vicende giudiziarie che hanno portato famiglie anche benestanti, o comunque non in difficoltà economiche prima dell’emergenza, a dover ricorrere all’assistenza pubblica per gestire minori o disabili.
L’attenzione commerciale del mondo finanziario e bancario agli adulti, in quanto detentori del denaro, ed alle loro disposizioni momentanee non porta quasi mai a far riflettere, a contrariare i clienti, in materia di decisioni nella paura di turbare la vendita di prodotti con delle riflessioni che potrebbero essere interpretate come un giudizio.
Le soluzioni serie richiedono impegno e costanza… e non si pensi che con le “mancette” o con il “librettino” si risolvono i problemi, quelli seri, quando questi dovessero manifestarsi.
Il consulente deve uscire dalle logiche commerciali per essere tale, assecondando le esigenze economiche momentanee ma facendo riflettere anche su quelle future, precorrendo i tempi.