In questi giorni in cui i prezzi dei titoli sembrano scendere all’impazzata l’impressione che tutti stiano vendendo è molto diffusa. Tuttavia il prezzo di un titolo si crea solo quando c’è uno scambio, una compravendita, quindi una persona che vende ma anche una persona che compra. Quindi due parti numericamente uguali, almeno dal punto di vista dei titoli scambiati.
Andiamo però ad approfondire: se due persone si scambiano le loro azioni ad un determinato prezzo, quel titolo vale per loro due quel prezzo, diversamente non farebbero la transazione. Se però solo loro due valutano quell’azione, quell’azienda, a quel prezzo quel prezzo non è un valore così assoluto per tutti ma solo per loro. Diversamente se ci sono moltissime persone che valutano quell’azienda ad un certo prezzo quel prezzo ha un significato diverso: forse le persone comunemente attribuiscono quel valore a quell’azienda.
I valori di questi giorni quindi sono generate da grandi masse di persone, oppure sono solo una minoranza che sta scambiando azioni e titoli ? Perchè seguendo questa logica i valori che hanno molti scambi hanno più peso di quelli che hanno pochi scambi.
Per capire questo possiamo vedere i VOLUMI che in genere nei grafici è quel valore rappresentato alla base del grafico del prezzo. Lo potete trovare di ciascun titolo su molti siti come BorsaItaliana e Yahoo.
Ho consultato i VOLUMI dei principali titoli nei nostri portafogli e la solo alcuni in questi ultimi giorni hanno alzato un po’ i volumi di scambio. I valori di questi ultimi giorni sono tuttavia in linea con i periodi precedenti e largamente inferiori ai periodi di crisi. Ad esempio nel 2015 e nel 2012 i valori erano mediamente inferiori, e di molto, a quelli odierni. (nel grafico i valori di Google)
Cosa possiamo dedurre da questo? che FINORA la volatilità dei mercati non si è accompagnata a volumi eccezionali di scambi: i mercati e gli operatori credono ancora che questa è una situazione transitoria legata esclusivamente al virus. Se pensassero che terminato il virus ci sarebbero variazioni economiche strutturali avremmo grossi volumi che esprimono la volontà di riallocare le somme per prepararsi ad un momento diverso. Quello che abbiamo visto con crisi, anche inferiori a quella attuale, è stato di avere forti volumi di scambio… alle parole dei grandi gestori infine corrispondono i fatti: non si stanno muovendo e credono ad una soluzione di questo problema che è ritenuto medico e non economico.
NOTA IMPORTANTE: verifica fatta il 19/03/2020 alle ore 14:10 sui primi 10 titoli in portafoglio. I titoli sono quotati tutti in USA. Alcuni titoli italiani hanno avuto altre dinamiche, ad esempio il prezzo di Carel Industries (di Brugine PD) alle ore 12:27 di oggi è stato fatto da una transazione di soli 114,6 € (12 azioni x 9,55 ciascuna )