Il petrolio è incluso da molti ancora tra le merci (le commodity) che sono appetibili per gli investimenti.
Spesso tuttavia gli investitori fanno confusione con le sigle come Brent, WTi, Crude. Oppure azzardano a correlazioni (movimenti di prezzo che si influenzano reciprocamente) con le più disparate circostanze e merci. A complicare le cose abbiamo una nuova tendenza ecologica che lo vede come il male assoluto ed una pandemia, che ancora oggi non è domata, che ne ha messo a dura prova i consumi facendo schizzare i prezzi dalle stelle alle stalle… e viceversa.
Oggi facciamo un po’ di ordine in tutte queste sigle e vediamo cosa può influenzare e cosa ha realmente nel tempo influenzato il prezzo del petrolio.
Quando si parla di acquisto e vendita di Petrolio si parla sempre di CRUDE Oil (petrolio grezzo, o greggio, appena estratto dal giacimento), perché dopo la lavorazione (la raffinazione) prende il nome del prodotto derivato che viene estratto, come benzina, olio, gasolio ecc.
La misura di negoziazione è il Barile, una misura di volume pari a poco meno di 159 litri, pari a circa 140 kg. Il barile prende il nome dai primi contenitori, che essendo trasportato attraverso navi e treni era più agevole con dei contenitori, appunto i barili, all’epoca molto simili alle botti dell’acqua.
Light Sweet
Spesso a Crude troviamo associati altri due aggettivi LIGHT e SWEET. LIGHT indica la bassa densità che ne consente un migliore trasporto: ad esempio il petrolio troppo bituminoso non scorrerebbe negli oleodotti, e renderebbe la lavorazione più lenta e laboriosa. SWEET indica il basso contenuto di zolfo indica un basso contenuto di impurità. Il termine Sweet (dolce) deriva da una tecnica empirica dell’800 di misurare lo zolfo annusando o assaggiando il petrolio appena sgorgato: considerato l’odore tipico dello zolfo se era acre conteneva molto zolfo.
WTI vs Brent
Le due principali tipologie negoziate sono il WTI ed il Brent vediamone le caratteristiche e le differenze:
WTI (West Texas Intermediate) – Come dice la sigla si tratta del riferimento per tutto il petrolio Nord Americano e viene negoziato al NYMEX (la borsa merci di New York: New York Mercatile Exchange). Consiste in estrazioni che attraverso oleodotti vengono stoccati presso Cushing Oklahoma. Si tratta di petrolio di varie fonti, tra cui anche la nuova modalità di estrazione per fratturazione che ha creato turbolenze al prezzo per l’aumentata quantità estratta dagli stati uniti tanto da aver superato in molti casi gli Emirati Arabi e la Russia.
Brent – Il Brent è un petrolio estratto nel Mare del Nord, Norvegia e Gran Bretagna. Si tratta della miscela di quattro varianti detta BFOE (Brent, Forties, Oseberg, Ekofisk). Essendo l’estrazione marittima il trasporto avviene solo con navi cisterna prevalentemente da Sullmon Voe in Scozia. Questo tipo di petrolio è il punto di riferimento per la produzione africana, mediorientale e sudamericana. Viene negoziato all’Intercontinental Exchange di Atlanta. La quantità di Brent scambiata è sempre rimasta di gran lunga maggiore del WTI.
WTI | BRENT | |
West Texas Intermediate | BFOE Brent Forties Oseberg Ekofisk | |
Estrazione | USA (principalmente Louisiana, Nord dakota e Texas) | Mare del Nord, Norvegia e UK |
Qualità | Very Light and Very Sweet | Light and Sweet |
Grado API (densità) | 39,6 | 38 |
Zolfo (meno più puro) | circa 0,24% | circa 0,40% |
Trasporto | Via terra – più costoso | Via mare – più economico/facile |
Benchmark di riferimento per | USA | OPEC, 13 pricipali paesi esportatori |
Incidenza sul totale prodotto | circa 33 % produzione mondiale | circa 66 % produzione mondiale |
Negoziazione | NYMEX – New York Mercantile Exchange | ICE – Intercontinental Exchange Atlanta/Londra |
L’andamento del prezzo da cosa viene influenzato ?
1. Economia globale.
Con la pandemia abbiamo accelerato la sensibilità verso un efficientamento energetico meno focalizzato alla combustione fossile, ma siamo ancora lontani da avere una ripercussione sul mercato del petrolio. Abbiamo visto che un’economia che produce, che cresce, consuma petrolio ed ha una domanda forte. I grandi consumatori sono anche le economie che crescono di più. Ne deriva che l’andamento generale dell’economia influenza nel suo complesso il prezzo del petrolio.
2. Condizioni Metereologiche
Le condizioni meteorologiche hanno un impatto sia sui consumi che sulla produzione. Inverni avversi hanno un consumo di prodotti per riscaldamento e per i trasporti maggiori di inverni miti. Ma anche condizioni avverse per la navigazione possono influire sul trasporto e sulla produzione, in particolare sul Brent.
Nel tempo sono stati sviluppati anche sistemi indiretti di previsione (proxy) per prevedere l’andamento del prezzo sulla base del meteo, ad esempio i giorni per scaldare o rinfrescare un ambiente (HDD heating days e CDD cooling days) secondo le previsioni metereologiche.
3. Cambio
Il petrolio viene negoziato in dollari. Ne consegue che tutte le variazioni di cambio hanno influenza sia sul prezzo del petrolio che sulla quantità negoziata. Un cambio più favorevole aumenterà gli scambi, mentre un cambio più sfavorevole potrebbe creare attesa e riduzione degli scambi.
4. Geopolitica
Le azioni politiche dei governi produttori e consumatori di petrolio hanno grosse ripercussioni sul prezzo del petrolio. Pensiamo che tra i grandi produttori ci sono governi in aree critiche, come il medio oriente, oppure con tensioni di relazione, come per la Russia.
5. Decisioni dell’OPEC
L’OPEC è una organizzazione che riunisce 13 stati produttori di petrolio pari a circa i due terzi del petrolio mondiale. Le decisioni di questa organizzazione sono in particolare determinanti sul prezzo relativamente alla quantità di petrolio estratto.
6. Ecologia e sostenibilità
La sensibilità ambientale sta spingendo verso un utilizzo sempre maggiore di forme alternative di produzione di energia. Tuttavia seppure non si tratta si una variazione così rapida e dirompente nel lungo periodo potrebbe impattare in modo determinante nel prezzo del petrolio.
7. Domanda e offerta
Sicuramente la maggiore causa di variazione del prezzo del petrolio. Così forte da far andare il prezzo in negativo nel corso del 2020. Come per tutte le altre merci: una maggiore domanda crea un aumento del prezzo ed una maggiore offerta lo abbassa.
Ci sono a questo proposito alcuni giorni della settimana in cui vengono pubblicati dei report autorevoli sulle scorte da alcune agenzie molto importanti, ecco i principali con l’ora italiana di pubblicazione:
- Lunedì – Cushing Storage Report (16:00)
- Martedì – API Weekly Statistical Bulletin (22:30)
- Mercoledì – EIA Petroleum Status Report (16:30)
- Giovedì – Cushing Storage Report (16:00)
- Venerdì – Baker Hughes Rig Count (19:00)
Gli spread sul petrolio
Spread Brent/WTI
Crack Spread
I dati del petrolio
Il petrolio è ancora importante?

Il consumo è correlato all’andamento dell’economia ?






Gli eventi politici hanno davvero un influsso?






Ci sono correlazioni con gli altri metalli?
L’unico metallo che ha una solida correlazione di prezzo è il RAME.
Ci sono correlazioni con i mercati finanziari ?
Come investire in PETROLIO ?
Immagino che chi mi sta leggendo non sia una società petrolifera quindi non abbia un interesse diretto all’utilizzo del materiale, né abbia capacità di stoccaggio. Parliamo quindi delle possibilità riservate al singolo investitore finanziario.
I paragrafi che seguono non sono consigli di investimento ma solo informazioni sugli strumenti utilizzabili. prima di qualsiasi operazione verificare di aver compreso pienamente le caratteristiche ed approfondire i rischi dell’investimento.
ETC (Exchange Traded Commodity)
Consentono di replicare l’andamento di una materia prima a pronti (immediato) o future (di una fornitura futura). Diversamente dagli ETF possono essere puntuali su una materia prima, cosa che gli ETF per normativa non possono fare dovendo garantire per le norme UCITS una minima diversificazione.
Si possono comprare come una normale azione anche su Borsa Italiana.
I rischi sono legati al variare del prezzo del petrolio ed all’emittente: non solo in termini di solvibilità ma anche ad esempio, come di recente accaduto, al ritiro/liquidazione del prodotto dal mercato.
Azioni di società petrolifere
Investono in chi estrae, lavora e commercializza il petrolio. Si diventa soci della società che si seleziona e si partecipa in toto alle vicende della stessa quindi la selezione va fatta sia sulle prospettive del petrolio ma anche tenendo tutti i rischi specifici della società.
Questo tipo di investimento consente di avere un andamento anche molto diverso dall’investire in petrolio. Ad esempio l’andamento è migliore se la gestione ottiene un crack spread molto positivo. Diversamente potrebbe avere un risultato avverso ad esempio in caso di naufragio di una petroliera con conseguenti risarcimenti miliardari.
Fondi e Sicav
In questo caso si delega ad un gestore la scelta del momento e degli strumenti su cui investire. Si ottengono indicazioni di massima sull’investimento dal prospetto informativo e dalla storia del fondo o del gestore e se aderenti ai propri obiettivi e caratteristiche si sottoscrive.
Nel prospetto è ormai da tempo necessario dare una indicazione anche della rischiosità dell’investimento così da avere una idea preventiva dei rischi che si vanno ad affrontare.
CFD – Contratti per Differenza
Sono strumenti derivati che vanno ad investire nel brevissimo periodo sulla differenza di prezzo. Consentono di investire con leva (moltiplicatore) quindi consentono di investire modeste somme per avere risultati aplificati (nel bene e nel male…). La rischiosità è molto alta tanto che molte autorità stanno monitorando il fenomeno visto che più del 70% degli investitori perde il proprio denaro con questi strumenti. Io per scelta non lo utilizzo con i miei clienti vista anche l’opacità con cui viene proposto e la non verificabilità indipendente delle operazioni.
Futures
Il future è un contratto di acquisto o vendita ad un prezzo definito in una determinata data futura.
Se alla data di esercizio il prezzo è diverso guadagno o perdo rispetto al prezzo pagato.
Siccome l’investitore privato non eserciterà mai l’opzione di acquisto (perchè non interessato all’acquisto/vendita reale del petrolio) anche questo lo farei rientrare tra le operazioni speculative che hanno dei rischi difficilmente valutabili dal comune investitore. Nel 2020 per la prima volta abbiamo visto il valore del petrolio negativo proprio per un eccesso di questi contratti e l’assenza di scambi con i compratori reali.