Visto l’acceso confronto politico e la preoccupazione delle persone per i propri risparmi in vista dell’approvazione del MES (in italiano “Meccanismo Europeo di Stabilità” detto anche Fondo Salva Stati) sono andato a vedermi il testo integrale che dovrebbe essere approvato. O almeno quello che è stato reso pubblico… qualcosa di interessante lo potremo scoprire.
Non entrerò nella discussione politica (anche perché ritengo dalle affermazioni di alcuni politici che non abbiano in alcun modo studiato la cosa… o diversamente non abbiano diffuso pubblicamente alcune parti del trattato).
Vi faccio quindi un riassunto delle parti più importanti del trattato. Trovate in fondo la copia completa del testo.
Nelle premesse del trattato (prime 6 pagine) si evidenzia come le economie dei paesi dell’area Euro sono reciprocamente influenzate ed un problema per una di esse potrebbe diventare un problema anche per tutti gli altri aderenti all’euro.
OBIETTIVO del trattato è di sostenere gli stati che si trovino o rischino di trovarsi in gravi difficoltà finanziarie per salvaguardare la stabilità della zona euro e degli stati che vi aderiscono.
Le decisioni più importanti richiedono l’unanimità ed anche le decisioni urgenti richiedono comunque una maggioranza qualificata (almeno l’85%). Questo vuol dire che se l’Italia, con la sua partecipazione di quasi il 18%, si oppone ad una decisione urgente riesce a bloccare l’intervento. Se non si paga completamente la propria quota però si perde il diritto di voto finché non si versa quanto concordato.
Il fondo è composti di 704.798,7 milioni di euro, di cui gli stati aderenti si impegnano in modo irrevocabile a versare 80.548,4 secondo la ripartizione pattuita, su un totale di 704.798,7 milioni di euro. Quanto versato non è aggredibile da pegni, ipoteche o cedibile per altri scopi. Le quote da versare rispettano quanto già attuato per la sottoscrizione della BCE. Il capitale inziale si versa in cinque anni, il 20% l’anno. Ci sono alcune deroghe se un paese aderisce all’euro da meno di 12 anni.
La domanda di intervento presentata da un membro viene valutata da BCE e Commissione Europea. Con la collaborazione del Fondo Monetario Internazionale si decide se intervenire. Vengono quindi negoziati gli accordi del prestito con il paese che necessita assistenza, sul cui rispetto vigilerà la Commissione Europea. La collaborazione con FMI e con qualsiasi altra istituzione fornisca assistenza finanziari ad un paese in difficoltà è comunque costante.
Una forma di assistenza al paese in difficoltà può essere l’acquisto dei suoi titoli di stato sul mercato primario, in emissione, o sul mercato secondario.
Il MES applica dei tassi di interesse ai suoi interventi tali da coprire i costi e guadagnare dall’intervento. L’intervento non è gratis! Anche perchè lo stesso MES può indebitarsi con banche, istituzioni finanziarie o altri soggetti per perseguire i suoi obiettivi.
Le somme conferite nel MES dai paesi possono essere investite per non essere improduttive, anche se in forme molto prudenziali. Insomma a basso rischio. Se ci generano utili da questa attività, come pure dal prestito ai paesi bisognosi, si distribuiscono i proventi secondo le quote di partecipazione. Un po’ come fosse una società.
Se uno stato membro non paga la propria quota paga interessi di mora. Gli altri stati nel frattempo anticipano la quota dello stato ritardatario. Riceveranno poi indietro l’eccedenza quando verrà pagato quanto pattuito con gli interessi spettanti.
Per garantire la sicurezza e l’inviolabilità delle somme conferite i beni, le disponibilità, i locali, i documenti e le proprietà del MES, ovunque si trovino e da chiunque siano detenute, godono dell’immunità da ogni forma di giurisdizione. Insomma come fossero corpo diplomatico di un paese: non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca, esproprio e di qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative o normative. Inoltre le cariche più importanti del MES godono di immunità di giurisdizione per gli atti compiuti nella loro funzioni.
Il MES gode di esenzione fiscale per le sue attività istituzionali.
Quando entra in vigore ? quando lo ratificano almeno il 90% delle quote dei paesi indicati nell’ultima pagina… la strada non è così brave come sembra.
Il testo è stato preso da questo collegamento: https://www.esm.europa.eu/legal-documents/esm-treaty