I certificates sono degli investimenti effettuati attraverso un contratto con un emittente che si impegna a replicare delle condizioni indicate nel contratto.
Queste condizioni spesso includono la replica di titoli o indici, con condizioni accessorie come ad esempio la protezione del capitale investito, la distribuzione di cedole, il limite alla crescita o alla perdita, la possibilità di andare corti (guadagnare sul ribasso) o anche l’amplificazione della quotazione con l’effetto leva.
Il valore replicato, di riferimento, è chiamato SOTTOSTANTE e può essere rappresentato da un titolo, un indice, un paniere, una o più materie prime. Importante è capire quale sia questo sottostante, spesso infatti alcuni indici sono commissionati ad-hoc per la creazione di certificati e trovarne la quotazione è impervio.
Le condizioni sono poi rispettate dall’emittente con i metodi che egli riterrà più opportuno e che non necessariamente prevedono l’acquisto del sottostante indicato. Per questo motivo sono anche chiamati la cartolarizzazione di derivati, ovvero resi negoziabili e semplificati i contratti che l’emittente a sua volta fa.
Essendo il rapporto legato al solo emittente hanno il rischio controparte, non essendo un portafoglio separato dal patrimonio dell’emittente ne’ necessariamente acquistato realmente il titolo rappresentato, ma solo un contratto con lo stesso.
Essendo un titolo negoziato hanno una quotazione, ma essendoci pochissimi scambi i prezzi sono in genere determinati dal market-maker che è l’emittente. I mercati in cui sono in genere negoziati sono il SeDeX di Borsa Italiana (dalle 9:05 alle 17:30) e sul segmento Cert-X di EuroTLX (dalle 9:00 alle 18:00).
Fiscalmente sono efficienti in quanto plus e minus sono compensabili, anche se le persone fisiche pagano l’aliquota del 26% anche sulle obbligazioni governative.
La sottoscrizione all’emissione avviene con un contratto e della documentazione informativa che esplicita tutte le condizioni e le informazioni necessarie ad un investimento consapevole, mentre l’acquisto sul mercato può comportare una minore conoscenza delle dinamiche del singolo titolo. Trattandosi di strumenti derivati tutti gli istituti bancari, almeno i più seri, chiedono ai clienti in genere di dimostrare una certa conoscenza degli investimenti finanziari ed una tolleranza alle perdite.
Sono disponibili quattro principali Tipologie di Certificati:
- Capitale protetto : consentono di riavere a scadenza almeno il capitale investito
- Capitale Condizionatamente Protetto : consentono la protezione del capitale a certe condizioni
- Strumenti non protetti : replicano le condizioni esposte senza alcuna protezione del capitale investito
- Strumenti a leva : amplificano l’andamento del sottostante, positivamente, negativamente o in entrambe le direzioni
Una parola tipicamente poco compresa dai sottoscrittori nei contratti dei certificates, in particolare i condizionatamente protetti, è la BARRIERA:
Livello di prezzo (detto “STRIKE”) oltre il quale si verificano alcune condizioni tipiche del contratto come ad esempio il venire meno della protezione del capitale, oppure la sospensione delle cedole.
Le barriere sono di due tipi:
- BARRIERA di tipo EUROPEA : si considera il valore a scadenza del sottostante
- BARRIERA di tipo AMERICANA : si considera il valore del sottostante in ogni momento della vita del contratto
Ci sono infine alcune opzioni, presenti spesso nel nome del certificato che indicano le caratteristiche del contratto. Riporto i più tipici in quanto sono veramente tanti e fantasiosi che credo non esista un elenco completo essendo discrezionali del singolo emittente:
- Cap: un limite predefinito al guadagno, anche se il sottostante eccede tale guadagno non si andrà oltre il cap.
- Memoria: l’effetto memoria consente di recuperare anche le cedole perse nelle precedenti date di pagamento al verificarsi della condizione di pagamento.
- Autocallable: consente all’emittente di terminare anticipatamente il certificato al verificarsi di alcune condizioni (Trigger).
- Airbag: protezione condizionata dalle perdite.
Vediamo ora alcune terminologie con cui vengono denominati i certificati nelle singole categorie.
CAPITALE PROTETTO
- Digital : prevede una cedola, o altri rendimenti, al verificarsi delle condizioni del contratto. In genere queste condizioni sono numeriche (da qui il nome).
- Equity Protection : sono i certificati che garantiscono il capitale, o parte del capitale investito, a scadenza. Verificare il grado di protezione che non sempre è il 100%.
CAPITALE CONDIZIONATAMENTE PROTETTO
- Cash Collect : la caratteristica principale è che vengono erogate cedole (cash collect) con delle condizioni, il capitale è protetto limitatamente ad altre condizioni indicate sempre in prospetto
- Bonus : prevedono l’erogazione di un rendimento aggiuntivo (bonus) al verificarsi di alcune condizioni (superamento di quotazione, barriere ecc.)
- Express : si estingue prima il certificato se a predeterminate date il valore è superiore o uguale ad una quotazione predefinita (in genere al valore dell’emissione). Il rimborso segue le regole esposte (non sempre prevede l’importo completo e tutto il rendimento del sottostante).
CAPITALE NON PROTETTO
Molto più semplici i Tracker Certificate replicano il sottostante (titolo, indice, materia prima) senza alcuna protezione ma con le regole indicate in prospetto.
STRUMENTI A LEVA e Composti
LEVA : Consentono di amplificare di un determinato rapporto guadagni e perdite del sottostante.
Composti : Quando si trovano più tipologie in uno stesso certificate, ad esempio cash collect e protezione del capitale condizionato. Purtroppo il nome spesso non esplicita tutte le caratteristiche di questi certificates.
Credit Linked Note : il recupero (recovery) del capitale con il premio per il verificarsi o il non verificarsi di eventi relativi al credito su di un soggetto (entity).