Molti di fronte a giornate difficili in borsa mi stanno facendo delle domande a cui risponderò con dati, numeri e un po’ di storia. Vedendo solo il momento in cui ci viviamo sembra infatti che sia tutto nuovo e più catastrofico del passato. Per fortuna finora è stato tutto nella norma e la catastrofe si deve ridurre alla sensazione generata dal bombardamento informativo a cui probabilmente i non addetti ai lavori non sono abituati.
Le domande più frequenti sono state:
- Quanto può durare questo momento di orso?
- E’ come nel 2000 o nel 2008 ? – è peggio del Covid ?
- La volatilità mi da fastidio, usciamo ?
- Ne vale la pena passare questi spauracchi ?
- Non eravamo cari per investire? oppure: non era il caso di uscire?
- I tassi USA si alzano: è un problema?
Attenzione! questa non è consulenza personalizzata ma espressione di pareri personali e di dati di pubblico dominio: consultiamoci sempre PRIMA di qualsiasi decisione operativa al fine di personalizzarla e valutare se questa è compresa in tutte le sue caratteristiche. Non agire da solo.
Quanto può durare questo momento di orso ?
Darò risposte molto focalizzate sul mercato statunitense in quanto è il mercato in cui siamo più esposti. Nel grafico che vedete qui sotto trovate 90 anni di indice Standar&Poors 500, prendere serie più lunghe non ha senso in quanto prima della guerra il mercato azionario non era sicuramente paragonabile a quello odierno.
Se escludiamo la crisi del 1929 il periodo massimo di una perdita repentina e violenta è stato di 3 anni (in una sola occasione, dal 2007), da quella crisi ci fu un recupero in cinque anni… e che recupero!
La crisi energetica, ed economica, più simile alla attuale è la crisi petrolifera degli anni ’70 che richiese quasi 15 anni per essere risolta. Gli USA hanno imparato da quella crisi puntando all’indipendenza energetica a cui sono arrivati anche inventandosi nuovi metodi estrattivi come il Fracking e le Sand Oil… cosa che l‘Italia non ha fatto, cadendo nelle mani dei fornitori esterni, anzi di pochi fornitori tra cui la Russia.
Ecco perché gli USA sono più attenti a inflazione e tassi piuttosto che ad una lontana guerra che è verso lo storico rivale, ma che è lontana, non impatta sull’opinione pubblica non coinvolgendo soldati statunitensi e soprattutto non intacca significativamente le loro fonti energetiche o i commerci.
Guardando la storia in modo critico, escludendo i casi più improbabili, quindi quanto può durare? da qualche settimana a 13 mesi, ed il recupero da qualche settimana a circa 2 anni.
Non hai a disposizione questi tempi ? l’azionario non fa per te, anzi forse l’investimento in qualsiasi attività (anche immobiliare, oro, o obbligazionario) non fa per te.

E’ come nel 2000 o nel 2008 ? – è peggio del Covid ?
Nel grafico che segue vediamo il rendimento dell’indice nei singoli anni. Per il momento la perdita conseguita in questo anno è inferiore alla crisi del 2000 sia come ampiezza che come durata. allora durò per tre anni consecutivi. Anche nel 2008 c’è stato un anno peggiore, mentre rispetto al 2020 se a consuntivo sta andando peggio se andiamo a vedere il dettaglio, nel secondo grafico è stato anche allora peggiore (perdita del 31% contro la perdita attuale del 19% (aggiornamento ad oggi 12 maggio 2022)








La volatilità mi da fastidio, usciamo ?
La volatilità dà fastidio quando ci porta un segno negativo sul portafoglio, ma ricordiamoci che anche quando le quotazioni hanno uno strappo al rialzo abbiamo una forte volatilità… però in quel caso, siccome è positiva non ci dispiace. la volatilità è noto non essere associata a fortuna o sventura: ho sovrapposto la volatilità alle quotazioni nell’immagine che segue (indice VIX). Non c’è una chiara correlazione tra alta volatilità e momento di pericolo, anzi se dobbiamo vedere una similitudine che si ripete possiamo dire che la volatilità altissima è presagio di periodo di forte recupero: guardate i picchi del 2009, 2011, 2003 e del 2020.
Ora siamo ad n livello alto, ma non così alto da indicare alcunchè.
Non vuoi la volatilità ? non investire… neanche in obbligazioni, in case o in qualsiasi altra cosa.




Ne vale la pena passare questi spauracchi ?
Tornando al grafico della seconda domanda, quello sui rendimenti annui degli ultimi 100 anni di investimento sullo Standard & Poor, notiamo che gli anni con la barra verde POSITIVI sono il 71%, mentre quelli con la barra rossa NEGATIVI solo il 29%, oltretutto con periodi di continuità maggiori per i periodi positivi.
Con i giusti tempi e con la giusta consapevolezza l’investimento sull’indice ne è valsa la pena: 7 anni su 10 è positivo. Hai paura di quei 3 anni? non investire, in nulla… investire non fa per te.
Non eravamo cari per investire? oppure: non era il caso di uscire?
Il termine caro deve essere associato ad un numero, troppo spesso associato ad una sensazione o ad un parere: secondo me è caro… tuttavia il valore di un’azione si deve misurare in modo un po’ più oggettivo, ad esempio con la misura in quante volte gli utili servono a ripagare l’azione: il famoso rapporto prezzo/utile.
Come eravamo all’inizio di questo periodo orso ? In effetti un po’ elevati ma non così alti come le due crisi precedenti. Ricordiamoci del periodo Covid in cui sugli utili ci sono stati alcuni eventi che hanno fatto saltare la distribuzione come la prudenza di alcune aziende ma soprattutto i regolatori che hanno imposto agli istituti di credito il posticipo della distribuzione. Questi eventi del periodo Covid hanno un po’ falsato anche l’interpretazione di questo indicatore.
Se non era una indicazione chiara di prezzo eccessivo qualche mese fa, sicuramente ora è un segnale di prezzo più economico.




I tassi USA si alzano: è un problema?
I tassi USA si alzano per arginare l’inflazione, ma si alzano da valori che sono stati anche per troppo prossimi allo zero. Ritengo che un periodo di passaggio per ridare alla banca centrale la possibilità di avere sia la leva del rialzo che quella dell’abbassamento sia molto importante. Restare a zero inoltre non ha più quell’effetto di spinta alla ripresa, ma vizia il mercato ad indebitarsi e a generare inflazione. entrambe situazioni che la FED vuole arginare, e la Banca centrale Europea seguirà a breve.
Il momento storicamente strano è questo: un ritorno alla normalità forse non è così male per il futuro come i mercati hanno prezzato in questi giorni… vediamo se si ravvedono. Passaggio difficile potrebbe diventare invece per il mercato obbligazionario.



