Le Clausole di Azione Collettiva sono uno strumento introdotto nel 2012 per consentire una ristrutturazione del debito pubblico in modo chiaro e ordinato. L’Italia ha inserito queste clausole nei propri titoli di stato di durata superiore ad un anno dal 2013 il testo completo lo trovate in fondo a questa pagina.
Sono clausole che per esser attivate, oltre al consenso dell’emittente, richiedono l’approvazione in larga maggioranza dei possessori (due terzi o il 75% a seconda della variazione). Le variazioni delle condizioni di queste regole non necessariamente riguardano tutti i tioli possono essere solo su uno o su alcune serie.
Cosa possono cambiare di un titolo i Cacs ?
Le clausole possono cambiare principalmente:
- La scadenza
- Le modalità di rimborso ed il valore del rimborso
- Il valore del titolo
- La valuta in cui sono pagati e dove sono pagati
- Tutte le altre condizioni, compresi i tassi di interesse, e la definizione di ‘materia riservata’.
Quali titoli di stato Italiani non hanno le clausole CACS ?
- Quelli emessi prima del 1 gennaio 2013
- Quelli di durata inferiore all’anno (BOT)
La mia opinione sui CACS ?
Nel pieno rispetto delle opinioni e della discussione politica mi attengo all’aspetto economico e stando “dalla parte dell’investitore” che possiede i titoli.
Considerato che:
- quando verrebbero utilizzate le CAC si è veramente in una situazione fallimentare per il paese che ha emesso i titoli
- che alcuni precedenti situazioni simili (Argentina, Messico) hanno portato a una gestione disordinata della ristrutturazione del debito
- che la ristrutturazione nei casi citati è stata subita, non era in nessun modo possibile scegliere diversamente
- che nei casi previsti la ristrutturazione è un “male dovuto” per non perdere tutti i soldi investiti
Ritengo che porre delle regole chiare sia assolutamente positivo, forse andrebbero perfezionate proprio in termini di perimetro di azione e di operatività (così come sono l’unico limite alle decisioni sono le maggioranze).
Il testo completo del decreto lo trovate qui: