Perché questo 2023 è iniziato con performance impressionanti, nonostante ci siano alcune ombre sulla crescita?
Vediamo oggi il fenomeno esploso proprio questo mese dei baybacks. Si tratta di un fenomeno che ha dimensioni mai avute negli ultimi anni ed a gennaio 2023 sono stati annunciati il doppio dei riacquisti di azioni proprie rispetto al 2022, oltretutto molto più concentrate. Sono state pianificate operazioni di riacquisto, nel solo gennaio per 173,5 miliardi di dollari da parte di 78 società contro le 125 del 2022. Non è l’unico motivo della crescita ma sicuramente spiega alcune dinamiche come in Meta che ha piani di riacquisto per 40 miliardi di dollari o Chevron con 75 miliardi.
Di cosa si tratta e come interpretiamo questo fenomeno?
Il buyback è il riacquisto da parte di una società delle proprie azioni, che può avvenire direttamente sul mercato o con una offerta pubblica. Creando maggiore domanda sul titolo evidentemente si genera un apprezzamento delle azioni e questo è anche uno, sicuramente non principale, motivo per cui si attua un buyback. Ricucendo il numero di azioni in circolazione si aumenta oltre che il valore anche l’utile distribuito per azione: l’utile viene diviso in un numero minore di azioni e pertanto il rapporto prezzo/utile varia in genere positivamente.
Un altro motivo di questa attività è la preparazione di fusioni ed acquisizioni, che molto spesso vengono pagate con lo scambio di partecipazioni, e di conseguenza servono delle azioni per non annacquare la partecipazione degli azionisti di controllo.
Ci sono poi tutte quelle situazioni in cui possono servire azioni proprie, l’esempio più frequente sono i piani di stock option per remunerare i collaboratori.
Ma non sono solo rose ma anche spine: fare un buyback può risultare spesso è un brutto segnale.
Se si hanno soldi in cassa e non si utilizzano per progetti ed espansione legati al proprio business forse c’è un momento di smarrimento e di poca intraprendenza. Non si vede il futuro roseo.
Oppure se si utilizza per alcuni dei casi appena visti come la remunerazione o il sostegno del titolo, si va sicuramente a creare una operazione per scopi propri. Si utilizza IN PRATICA il capitale in modo poco imprenditoriale, al limite dello speculativo, consumando liquidità che potrebbe essere disponibile per altro.
Pro e contro quindi per il riacquisto di azioni proprie: per noi investitori sicuramente si tratta di operazioni che apprezzano le azioni sul mercato, anche se in modo temporaneo.
Il buon Warren Buffet nelle lettere agli azionisti lo giudica in modo neutrale: è positivo se la società ricompra le proprie azioni ad un prezzo inferiore al proprio valore intrinseco. In pratica se la società incamera con l’operazione valore che non viene prezzato dal mercato e che conoscendosi meglio di chiunque altro ha maggiori elementi valutazione.