Come ogni fine anno vediamo quali sono gli eventi dell’anno uscente che influenzeranno le prospettive del nuovo anno ed alcune idee utili per i nostri investimenti. Come sempre le considerazioni vengono fatte sulla base di quanto è noto alla fine dell’anno in corso. Se volete vedere le precedenti edizioni dell’almanacco le trovate in fondo all’articolo.
Il 2021 è iniziato con grande fiducia nei vaccini e prospettive di ritrovata normalità ma l’anno 2022 sarà ancora caratterizzato dalla scomoda presenza del COVID, le varianti e le aree del mondo che non riescono a controllarlo (in particolare gli stati più poveri che anche prospetticamente non sono in grado di accedere con facilità a cure, vaccini e misure di contenimento) sono ancora determinanti per una distensione della congiuntura economica.
Abbiamo apurato inoltre in quest’anno che le quotazioni del settore farmaceutico sono state assolutamente voluttuarie e non correlate ai risultati sia di ricerca che di vendita direttamente connessi al Covid.
Ci sono però ora alcune tendenze molto chiare:
- L’endemizzazione del virus ed una conoscenza delle dinamiche di una pandemia sono ormai note e meno dirompenti. La dimostrazione è stata anche nella caduta dei mercati ed il recupero velocissimo tra il 16 ed il 23 novembre a seguito delle notizie negative sul Covid. Tempi ormai così brevi che fanno pensare ad una assuefazione ed una resilienza del mercato a questi eventi.
- La disponibilità di cure e vaccini ormai è assodata, tanto che già si parla di aggiornamento dei vaccini mRNA alle varianti.
- Il clima COVID ha accelerato riflessioni, processi e rinnovamenti che diversamente non si sarebbero realizzati o comunque sarebbero stati più lenti.
L’inflazione è stata e sarà protagonista nel prossimo anno. Erano anni che non avevamo valori così forti di riduzione del potere d’acquisto, tanto che negli anni di Draghi alla guida della BCE è l’unico degli obiettivi non completamente conseguiti.
Cosa ha scatenato l’inflazione così forte?
- La ripresa inaspettata della domanda
- La difficoltà di reperimento di materie prime, energia e prodotti finiti (vedremo più avanti nelle STROZZATURE)
- La variazione dei consumi (difficoltà nelle forniture di semiconduttori)
- La disponibilità di denaro (tassi accomodanti)
Una delle conseguenze per i nostri portafogli è che per mantenere il potere d’acquisto del nostro patrimonio siamo COSTRETTI ad investire, ed investire con obiettivi di rendimento ambiziosi che non sono raggiungibili con attività prive di rischio. Accontentarsi di protezione del capitale oppure dei modesti tassi di rendimento delle obbligazioni porta ad una seria riduzione del valore reale dei nostri portafogli.
STROZZATURE è la parola di moda in quest’anno che riassume alcune dinamiche che stanno impattando sia nella disponibilità dei prodotti che nei prezzi. Immaginiamo un tubo idraulico che ha un intasamento, questo riduce la capacità di portare liquidi creando disagi sia prima che dopo l’ingorgo, oltre ad essere una minaccia di rotture dello stesso tubo per la pressione che si crea. Lo stesso succede per le merci e le materie prime.
Cosa si intende con strozzature in questo periodo ?
- La difficoltà di trasporto, in particolare via nave: ha bloccato a singhiozzo molti settori, in particolare l’auto, per la carenza di componenti.
- Difficoltà di produzione: ad esempio i semiconduttori, i chip ormai presenti in ogni oggetto, che con la corsa alla digitalizzazione di tutto stanno richiedendo capacità produttive 10 volte superiori al periodo pre-pandemia.
- Difficoltà energetiche: per l’incremento dei costi, o anche l’errato approvvigionamento ad esempio come nel caso della dipendenza dal gas della Russia.
I più opportunisti potrebbero tuffarsi nella speculazione su questo fenomeno ma io ritengo che non sia opportuno per due motivi:
- Eticamente è scorretto andare a turbare queste quotazioni: aggrava la situazione ed indirettamente ci ritroviamo noi stessi vittime dell’incremento di prezzo dei beni.
- Può essere un effetto effimero ed imprevedibile: la normalizzazione dei prezzi potrebbe essere molto dannosa per chi specula in queste dinamiche.
Abbiamo visto che l’inflazione è alimentata anche dai tassi bassi e dalla disponibilità di denaro. Il passo più ovvio da parte delle banche centrali è quello di ridurre questo stimolo alla crescita al fine di calmare l’inflazione.
Non credo questo sia così repentino o violento nel corso del 2022, ma di certo nei portafogli starei molto sotto-pesato su titoli governativi dei paesi sviluppati, soprattutto di lunga durata. Inutile dire che gli indicizzati all’inflazione saranno favoriti.
In sintesi: tassi in salita, ma non ancora altissimi, nel 2022 e pericolo per il valore dei titoli emessi.
L’Italia sta performando bene e tutti sono ammirati… ma la dipendenza reputazionale di un governo guidato da Mario Draghi e con una coalizione unita solo dall’emergenza non fa pensare a qualcosa di stabile. Così come si è rasserenato tutto, e velocizzato il piano di ripresa, con la grande coalizione a supporto di Draghi tutto potrebbe franare in assenza dello stesso collante e della personalità forte del presidente del consiglio.
Per i portafogli, nonostante gli entusiasmi sull’Italia, la parola del 2022 è PRUDENZA. E’ una bella situazione ma in un equilibrio instabile e dipendente da poche persone: un’eventuale votazione porterebbe di nuovo la confusione e l’instabilità, non solo politica.
Il 2021 è stato ricco di segnali forti che ci danno un’idea di dove concentrare i nostri investimenti:
- G20 e COP26 sul clima: 2030 limite dell’incremento della temperatura a 1.5° e 2050 emissioni zero, la concentrazione di investimenti, incentivi e risorse in questi obiettivi.
- NextGeneratioEU / PNRR : concentrazione contributi su Innovazione / Digitalizzazione e infrastrutture
- Lotta al contante: non solo in Italia ma anche in Svezia, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Belgio, Slovenia, Grecia, Polonia, Portogallo, Corea del Sud, Uruguay.
- Crisi semiconduttori: l’implementazione di nuovi siti produttivi.
- Consolidamento di nuove tendenze di consumo: l’ecommerce, lo streaming, la video conferenza, la connettività 5G.
- La sicurezza informatica: l’incremento del cyber crime porta ad un incremento di spesa in protezione.
- La raccolta, profilazione ed elaborazione dei dati: i big data che possiedono i dati ma anche l’intelligenza artificiale in grado di analizzarli ed usarli.
- La produzione efficiente di prodotti: con meno materiale di scarto, meno consumo energetico, meno uso di manodopera.
- Il consolidamento dei marchi leader: ricerca e sviluppo (come abbiamo visto ad esempio con i vaccini dove i leader sono arrivati prima per la dispobilità di R&D)
… in tutte queste tematiche troviamo le aziende che beneficeranno degli eventi in corso. Non sono le uniche, ma sono le più chiare.